Per Kerin O’Keefe, italian editor di Wine Enthusiast, il Taurasi è il fiore all’occhiello del Sud Italia. E’ con questa premessa che porta il lettore alla scoperta di uno dei vini più importanti del nostro Paese, “la risposta del Sud Italia al Barolo e al Brunello di Montalcino”. Il Taurasi, si racconta, è prodotto con uve autoctone di Aglianico che hanno la loro dimora “spirituale in Irpinia”. Oggi, una delle maggiori sfide è controllare sia l’acidità che i tannini pronunciati ed anche la ricerca clonale è fondamentale. Sia Feudi di San Gregorio che Mastroberardino, ad esempio, racconta la redattrice, “hanno collaborato con le migliori università italiane e cloni selezionati che provengono da alcune delle più antiche vigne non coltivate. Più produttori, inoltre, utilizzano una pressatura più soffice e tempi di macerazione più brevi per evitare un’eccessiva estrazione del tannino. I viticoltori stanno anche riducendo al minimo l’uso di nuove barriques, che possono conferire notevoli tannini di legno e sensazioni di caffè e vaniglia”. Nell’articolo, inoltre, vengono citate anche le aziende più importanti produttrici di Taurasi. Non solo Mastroberardino e Feudi di San Gregorio, ma anche Guastaferro, Contrade di Taurasi, Antico Castello, Terredora di Paolo, Villa Raiano e Case d’Alto.
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