Il più vecchio riferimento ai vini della frazione di Giovi e delle colline che circondano Salerno, senza andare oltre il Novecento, lo trovo nella Guida gastronomica d’Italia edita dal Touring Club nel 1931.
«A Giovi e a Pastena, frazioni di Salerno, come nel territorio di Fisciano, si produce il vino Sanginello fatto con uva Sanginella, che è anche uva da mensa: esso è di color giallo dorato, di sapore amabile, frizzante, con 12° a 14° di alcool; conservato in bottiglia diviene spumante. È vino da fin di tavola.
Il vino di Giovi, prodotto sulle colline di Giovi e dei limitrofi comuni di Pontecagnano Faiano e San Mango Piemonte, dal gradevole sapore amarognolo, secco, di colore rosso carico, profumato, ad alta gradazione alcolica (14° – 15°), gode pure di rinomanza in tutta la Campania».
E da quali uve era prodotto il rosso? E che sapore aveva? Me lo chiedo nel momento stesso in cui la settima buca incontrata sulla strada verso la cantina di Mila Vuolo, la prima non evitata, mi riporta alla realtà di Giovi, frazione di Salerno, un pomeriggio dell’inverno appena trascorso. Fermo, scendo, la ruota è salva.
(Risparmiare qualche soldo per le luci di Natale in centro a Salerno e sistemare le strade franate qui in periferia non sarebbe una pessima idea).
Ma torniamo al vino.
Oltre quella citata, non ci sono molte tracce delle vigne di Giovi, nei libri e nel territorio, che non mi conducano proprio da Mila Vuolo e ad anni più recenti. Più precisamente al 2003, l’anno della sua prima vendemmia, poco più di dieci anni fa, quando Mila ha iniziato la sua nuova vita qui, nel buen retiro familiare costruito da suo padre, tornando da un’altra vita vissuta a Roma. Una piccola vigna orlata dagli ulivi e dagli alberi di nocciole, circondata dalle colline, che a pieno regime produrrà poco più di diecimila bottiglie. Aglianico soprattutto, un poco di Fiano e pochissime bottiglie di Cabernet Sauvignon.
Recentemente mi sono affezionato al suo Fiano, ritrovato dopo l’assaggio di un 2008 durante l’ultima manifestazione sui bianchi di Campania Stories. Mostra un altro lato del vitigno, ché qui non siamo né nella Valle del Sabato in Irpinia, dove nascono i più rinomati Fiano di Avellino, né sulla costa, dove nelle migliori espressioni si coniuga mediterraneità e sale. Il Fiano di Mila ha un’agilità diversa rispetto agli uni e agli altri, sinuosa, non manca la crema ma c’è anche ritmo.
Il 2010 ha il tocco austero conferito dall’annata, profumi di erbe aromatiche che via via nel bicchiere si fanno sempre più fini e minuziosi, sorso asciutto. Ha ancora vita davanti a sè da consumare in bottiglia, ma è godibile già adesso su preparazioni non troppo strutturate. Tra i dodici e i quindici euro in enoteca.
Azienda Agricola Mila Vuolo
Indirizzo: Località Passione, Frazione Rufoli – Salerno
Telefono: +39 347 3428746
Fax: +39 089 282178
Sito Internet: www.milavuolo.it
Email: mila.vuolo@virgilio.it
Ettari totali di vigneto: 3,5 ha
Bottiglie annue prodotte (media): 10.000
Visite in azienda: su appuntamento
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