Esattamente venti anni fa, il 4 giugno del 1994, moriva Massimo Troisi. In questi giorni ho letto molte pagine di ricordi più o meno commossi, di ritratti più o meno retorici, e ho pensato che avrei preferito qualcos’altro. Così ho provato a immaginare, nella forma di un dialoghetto dal tono scanzonato (e inoffensivo), una specie di parodia di quella memorabile scenetta intitolata La fine del mondo, che ho sempre amato più delle altre e ancora oggi non mi stanco di rivedere e scimmiottare a ogni occasione.
Dialogo di un enologo intransigente e di un viticoltore in cerca di salvezza
Enologo. Indietro! Non c’è posto per vini anòmali in questo luogo di giustizia enologica.
Viticoltore. Cioè… ma io, veramente…
Enologo. Solo i vini conformi!
Viticoltore. Solo i vini conformi? Ma io che faccio, scusate? Non vedete qua? Tengo proprio la bottiglia del vino preciso, l’etichetta giusta, il tappo come si deve… Il mio vino si deve salvare!
Enologo. Un vino preciso? E che vino sarebbe?
Viticoltore. Sarebbe… cioè… un Aglianico.
Enologo. Già ci stanno.
Viticoltore. No no no… ho detto un Aglianico? No, è una Falanghina.
Enologo. Sono arrivate.
Viticoltore. Un Fiano
Enologo. Sono già venuti.
Viticoltore. Un Piedirosso.
Enologo. Ci stanno.
Viticoltore. Un Greco
Enologo. Sono arrivati.
Viticoltore. Un Minollo.
Enologo. Un Minollo? E che vino sarebbe questo Minollo?
Viticoltore. Cioè, il Minollo… il Minollo è quel vino che… cioè, ci stanno vari tipi di Minolli…
Enologo. Ho capito, ho capito tutto, aspettate un momento (rivolto al suo assistente) Sono già arrivati i Minolli?
Assistente. I Minolli? (dopo un attimo di esitazione) Già ci stanno.
Viticoltore. Già ci stanno?
Assistente. Già ci stanno.
Viticoltore. I Minolli?
Assistente. I Minolli…
Viticoltore. E i Rostocchi?
Assistente. Già ci stanno.
Viticoltore. Pure i Rostocchi?
Assistente. Già ci stanno.
Viticoltore. Ma come…
Assistente. Già ci stanno!
Viticoltore. E quali sono?
Assistente. Già ci stanno. Già ci stanno!
Viticoltore. (rivolto all’enologo) Secondo me questo vi imbroglia… prendete il mio vino, per piacere!
Enologo. No, non è possibile, non si può fare.
Viticoltore. (supplicandolo) Un posto! Un posto glielo potete trovare?
Enologo. Ma come faccio… abbiamo la nave tutta piena di vini! Biancolelle, Sciascinosi, Caprettoni, Merlot…
Viticoltore. (lo interrompe) No no no, scusate, non è che mi voglio intromettere nei fatti vostri, cioè a me non me ne importa proprio… ma vi portate pure il Merlot?
Enologo. E si capisce!
Viticoltore. (fingendo preoccupazione) Fossi in voi il Merlot non me lo porterei. Cioè, il Merlot mica è un vino così, che uno dice: vabbè mi porto pure il Merlot… proprio venendo qua ho letto sul giornale: “Merlot tradisce enologo”. Stava scritto sul giornale, non vi racconto bugie, c’era pure la fotografia dell’enologo, un capoccione, uno scienziato come voi, che tiene ‘na capa tanta… e neanche a dire che stavano in cattivi rapporti, al contrario, ma appena l’enologo si è distratto… il Merlot è fatto così… cioè, io fossi in voi lo lascerei perdere il Merlot.
Enologo. Non è possibile! L’ordine è salvare tutti i vini conformi.
Viticoltore. Prendete il mio vino, per piacere!
Enologo. No, non insistete perché non è possibile. (scrutando la bottiglia) Questo vino non è filtrato!
Viticoltore. Come?
Enologo. È filtrato sì o no?
Viticoltore. Cioè… ma se indovino lo fate salvare?
Enologo. I lieviti non sono selezionati.
Viticoltore. Perché, è peccato?
Enologo. E si capisce! E la temperatura di fermentazione? L’avete controllata la temperatura?
Viticoltore. La temperatura?
Enologo. Non l’avete controllata. E l’acidità? L’avete corretta l’acidità?
Viticoltore. Cioè, corretta come? Con un po’ di Sambuca?
Enologo. Non fate lo spiritoso. Piuttosto, l’avete protetto il vostro vino? Come l’avete protetto? Questo vino deve viaggiare!
Viticoltore. Vabbè, mo’ gli metto una sciarpa.
Enologo. Ma che sciarpa? I solfiti! Quanta solforosa ci avete messo?
Viticoltore. (sempre più incalzato) La solforosa?
Enologo. Certo, la solforosa. Che valori avete di solforosa libera? E di totale?
Viticoltore. Un momento! Sono tutto sudato… per piacere…
Enologo. Sudato? (da sospettoso si fa un po’ schifato) Allora puzzate! Non farete mica un vino biodinamico? E magari usate pure il cornoletame…
Viticoltore. Andiamoci piano con le parole.
Enologo. Seguite il calendario lunare, vero? (con tono sarcastico) Così poi avete i giorni del fiore, i giorni della foglia…
Viticoltore. Cioè… se è un giorno per esempio che…
Enologo. E magari fate pure la confusione sessuale. Anche in quei giorni?
Viticoltore. (esasperato, non ne può più) Sì, è vero: faccio un vino non conforme ma schietto, non filtrato ma saporito. ‘Nu Minoll’e vino, da bere a secchi, che quando lo metti a tavola la bottiglia si svuota in un attimo e ti fa stare bene insieme e ti fa pure venire voglia di fare l’amore.
(l’enologo è spiazzato e anche il suo assistente si riaffaccia incuriosito)
È vero: faccio pure la confusione sessuale. E me la godo e me la spasso anche in quei giorni. E femmine una, due… cinque, dieci!
Enologo. (incredulo) Dieci? Ma veramente?
Viticoltore. Una volta quaranta!
Enologo. Quaranta?
Assistente. Ma ce le avete le fotografie?
Viticoltore. Le fotografie e tutto il resto. Quaranta!
Enologo. Allora facciamo una cosa: il vostro vino è salvo! (con fare complice) E voi salite con noi, così ci raccontate tutto…