A cura di Paolo De Cristofaro
In collaborazione con Associazione Enologi Enotecnici Italiani – Sezione Campania
ANNATA 2015
FATTORI CLIMATICI E PRODUTTIVI
Inverno più freddo dei precedenti, ma senza particolari eccessi. Un paio di episodi nevosi, concentrati nelle prime settimane dell’anno, per il resto andamento sinusoidale con alternanze di finestre fredde-piovose e altre di caldo fuori stagione.
Primavera piuttosto mite, con precipitazioni nella media concentrate soprattutto tra marzo ed aprile.
Estate torrida, per molti versi simile a quella del 2012, dominata dagli anticicloni africani da metà giugno fino agli inizi di settembre, salvo brevi finestre di caldo più regolare, con isolati episodi temporaleschi. Da ricordare alcune importanti grandinate, verificatesi tra la fine di luglio e, soprattutto, nei primi giorni di settembre, che hanno interessato i territori campani a macchia di leopardo.
Prima parte d’autunno all’insegna della variabilità, con alternanza di caldo umido, piogge e giornate più tipicamente settembrine, caratterizzate da significative escursioni termiche.
Decisamente più problematico l’andamento climatico nella seconda metà di ottobre, segnato da abbondanti precipitazioni e, in alcune aree interne, da vere e proprie esondazioni e allagamenti. Progressivo miglioramento tra la fine del mese e la prima decade di novembre, con giornate più asciutte e solari, nonché temperature in linea con le medie del periodo.
Raccolta delle uve bianche iniziata quasi dappertutto in largo anticipo, concentrata tra la seconda metà di agosto e i primi giorni di ottobre, mentre la vendemmia delle varietà a bacca rossa più tardive si è protratta fino a novembre nelle zone più interne ed acclivi.
Annata quantitativamente eterogenea, con rese scarse nelle zone più colpite dalle grandinate estive e dai nubifragi autunnali, ma anche in quelle maggiormente interessate da fenomeni di sofferenza idrica.
Casi eccezionali a parte, è stata nel complesso una vendemmia facile da gestire in campagna, specie se rapportata alle due precedenti: uve sane e ricche di zucchero, raramente surmature o disidratate, con qualche incognita relativa ai dati analitici e alle basse acidità di partenza.
I vini restituiscono con grande coerenza questo carattere solare: polposi e avvolgenti, giocano sulla rigogliosa spalla sapida più che sul nerbo verticale, tanto sui rossi che sui bianchi. Aperti e disponibili fin dalle prime fasi, suggeriscono in ogni caso un’ottima propensione evolutiva, come nelle migliori vendemmie campane “calde”.