LA CAMPANIA > VINI DOP (DOCG-DOC)

A cura di Paolo De Cristofaro

Dop Capri

DOP-DOC Capri

Area viticola: Campi Flegrei e Isole Arcipelago Campano
Città Metropolitana di Napoli

Denominazione di Origine istituita nel 1977, la DOP Capri tutela le produzioni vinicole della più meridionale tra le isole che compongono l’Arcipelago Campano.

È un territorio molto piccolo, impervio e frastagliato rispetto, che comprende i comuni di Capri e Anacapri. Come ad Ischia, lo sviluppo edilizio del Secondo dopoguerra ha reso nei fatti marginale il ruolo della vigna, che in passato occupava invece una porzione significativa dell’isola. Le cantine storiche hanno sospeso le attività da qualche anno e resta soltanto qualche realtà artigianale, decisa a portare avanti una tradizione più che secolare.

Se da un punto di vista agricolo sono numerosi i punti di contatto con i territori di Ischia e Campi Flegrei, da quello geologico ci sono sostanziali differenze. L’isola di Capri è ubicata infatti al largo della Penisola Sorrentina (ci vogliono circa 40 minuti di traghetto dal porto di Sorrento), con la quale condivide la medesima matrice calcarea.

Sensibilmente diversa è anche la base ampelografica: tra le varietà a bacca rossa domina il piedirosso, mentre tra quelle a bacca bianca c’è più falanghina e greco rispetto alla biancolella.

Il disciplinare prevede due tipologie: Bianco (uvaggio a base falanghina e greco per almeno l’80%, con possibile saldo di biancolella e altre varietà autorizzate per la provincia di Napoli) e Rosso (minimo 80% di piedirosso).

6,17 ettari è la superficie vitata idonea a produrre vini rivendicabili attraverso la DOP Capri.
Nella vendemmia 2018 sono stati rivendicati poco più di 46 ettolitri, riferiti a poco meno di 1 ettaro, per una produzione potenziale di poco superiore alle 6.000 bottiglie (Dati Agea-Sian).