A cura di Paolo De Cristofaro
DOP-DOC Casavecchia di Pontelatone
Area viticola: Terre del Volturno-Colline Caiatine
Provincia di Caserta
Denominazione di Origine istituita nel 2012, la DOP Casavecchia di Pontelatone si sviluppa nella fascia orientale dell’area viticola Colline Caiatine-Terre del Volturno, in quello che è considerato il territorio “classico” per la coltivazione dell’omonimo vitigno casertano.
La zona di produzione ingloba 8 comuni, dislocati tra la piana di Pontelatone e la fascia collinare che si affaccia verso il Matese e il Sannio.
Nonostante si tratti di un distretto piuttosto circoscritto, ci sono alcune importanti differenze da considerare da un punto di vista altimetrico e pedoclimatico. Prevale una viticoltura di bassa collina, con la maggior parte degli impianti posizionati tra i 50 e i 200 metri, ma ci sono vigne che sfiorano i 400 metri s.l.m. sui pendii di Castel di Sasso.
Discorso simile per i suoli: prevalgono suoli vulcanici e tufi nella fascia centro-occidentale (specie tra Pontelatone, Formicola e Piana di Monte Verna), che spostandosi verso sud-ovest si mescolano a componenti argillose, detriti alluvionali e calcari (questi soprattutto a Castel di Sasso). Completamente diversa è la struttura dei suoli nel quadrante orientale (tra Castel Campagnano, Caiazzo e Ruviano), caratterizzato da un particolare tipo di roccia sedimentaria, classificata come “arenarie di Caiazzo”.
Sul piano agronomico, il casavecchia si caratterizza per il suo profilo grosso e talvolta abbastanza spargolo, il sistema di allevamento tradizionale è la spalliera alta, ma i nuovi impianti sono stati realizzati perlopiù a guyot. La raccolta si concentra normalmente nella seconda metà di settembre, con tempi a volte dilatati per la sua difficoltà a presentare una maturazione omogenea.
La DOP prevede che i vini siano realizzati con almeno l’85% di casavecchia, 24 mesi minimo di maturazione (di cui un anno in legno) per il Rosso, 36 mesi (di cui 18 mesi in legno) per la tipologia Riserva.
27,63 ettari è la superficie vitata idonea a produrre vini rivendicabili attraverso la DOP Casavecchia di Pontelatone.
Nella vendemmia 2018 sono stati rivendicati poco più di 275 ettolitri, riferiti a quasi 5,50 ettari, per una produzione potenziale di poco superiore alle 35.000 bottiglie (Dati Agea-Sian).