A cura di Paolo De Cristofaro
DOP-DOC Castel San Lorenzo
Area viticola: Cilento e Vallo di Diano
Provincia di Salerno
Denominazione di Origine istituita nel 1991, la DOP Castel San Lorenzo si sviluppa nel cuore della provincia di Salerno. Si configura come una denominazione distinta, nonostante l’area tutelata sia a tutti gli effetti parte integrante del Cilento, di cui rappresenta la sezione nord-orientale.
La zona di produzione comprende 8 comuni posizionati lungo il percorso del fiume Calore Lucano (da non confondersi con il Calore irpino), che nasce sul monte Cervati, scorre lateralmente alla catena degli Alburni e si ricongiunge a nord con il fiume Sele, che fa da confine settentrionale del Cilento.
Castel San Lorenzo è rimasta con una menzione a sé stante nel tentativo di valorizzare un distretto estremamente significativo nel Secondo dopoguerra per volumi commercializzati, prodotti principalmente col contributo di varietà “nazionali” come barbera, sangiovese, montepulciano, trebbiano, malvasia e moscato. Solo in tempi recenti hanno ritrovato maggiore spazio vitigni tradizionali come l’aglianicone, ma le superfici vitate si sono fortemente ridimensionate e restano pochissime realtà operative.
Il disciplinare prevede per la DOP nove tipologie tra blend e “monovarietali”, la maggior parte delle quali ormai inutilizzate.
93,76 ettari è la superficie vitata idonea a produrre vini rivendicabili attraverso la DOP Castel San Lorenzo.
Nella vendemmia 2018 sono stati rivendicati poco meno di 300 ettolitri, riferiti a poco meno di 10 ettari, per una produzione potenziale di poco inferiore alle 40.000 bottiglie (Dati Agea-Sian).