Gabriella Ferrara e figlia

Benito Ferrara, Greco di Tufo Vigna Cicogna 2010

«A 15 chilometri da casa mia si fanno vini del genere, a 15 chilometri da casa mia si fanno vini del genere, a 15 chilometri da casa mia si fanno vini del genere», ad libitum sfumando. Come per Jack Nicholson seduto alla sua macchina da scrivere all’Overlook Hotel, il mattino ha l’oro in bocca e martella con questo pensiero che mi accompagna da ieri sera. Non è certo la prima volta che mi trovo a fare mente locale sulla fortuna di avere così a portata di mano un vero e proprio luna park del vino bianco, ma credo che non mi abituerò mai fino in fondo, per la serie troppo bello per essere vero.

La “colpa”, si fa per dire, di una settimana che inizia all’insegna di Shining è tutta di questo Greco di Tufo Vigna Cicogna 2010 di Gabriella Ferrara, figlia di quel Benito che leggete in etichetta. L’ennesimo fantastico 2010 riassaggiato nelle ultime settimane, senza dubbio una delle migliori versioni di sempre per il più “tufese” dei Greco di Tufo, insieme a quello di Cantine dell’Angelo. E’ da quando bevo vino, più o meno consapevolmente, che incontro il Vigna Cicogna di Ferrara in buona parte delle hit parade territoriali: la prima annata imbottigliata fu la 1997 (nel 1991 invece le prime bottiglie commercializzate) e in quel periodo erano poco più che embrionali i ragionamenti su aree, macrozone, stili e cru del Greco.

Ferrara - Vigna Cicogna '10
Una “leadership” non così scontata per quanto mi riguarda, almeno in una prima fase. Il campione di casa Ferrara ha sempre declinato con estrema personalità le premesse pedoclimatiche dei circa due ettari collocati vicino alla cantina, nel cuore della frazione San Paolo di Tufo, intorno ai 500 metri su terreni fortemente argillosi e pietrosi, colorati del giallo dello zolfo che, come tanti sanno, veniva estratto nelle miniere di Marzo, a due passi dal fiume Sabato, fino all’inizio degli anni ’80. Solo tra le vendemmie 2008 e 2009, tuttavia, il Vigna Cicogna ha trovato a mio avviso la quadratura del cerchio tra quella ricchezza fruttata e glicerica, cercata anche attraverso raccolte tardive, e la dimensione più fiera, arcigna ed energetica. I “vecchi” Vigna Cicogna erano certamente connotati sul piano minerale, ma si presentavano spesso fin dall’uscita un po’ troppo sbilanciati su sensazioni terziarie di miele, frutta secca e candita, nonché su un impianto gustativo tendente a nascondere le componenti più verticali dietro una veste opulenta e talvolta estrattiva. Da qualche anno c’è stata una evidente rimodulazione stilistica, che secondo me ha giovato al Vigna Cicogna in termini di vigore, integrità e potenziale evolutivo senza perdere nulla del suo carattere “tufese”.

Ferrara - Vigna Cicogna '10 (retro)
Ne è un esempio perfetto questo 2010, brillante fin dal paglierino dorato con lampi verdi, semplicemente fantastico nella sua complessità minerale, giocata su tutte le sfumature sulfuree possibili, dall’acqua termale alla pietra focaia, alla polvere pirica. Il frutto è una presenza tattile più che aromatica: nessun ammiccamento tropicale o terpenico, gli approfondimenti vengono dal nocciolo di nespola, le infiorescenze della macchia, il grano arso. Terroir puro, urlato all’ennesima potenza, senza maschere o maquillage: il resto è struttura da rosso, acidità scalpitante ma mai cruda, enorme forza salina e persistenza. Uno dei più emozionanti e prospettici Greco di sempre, andrà avanti ancora a lungo.
Il 2013, da poco commercializzato, si trova in enoteca intorno ai 15 euro.

Benito Ferrara

Indirizzo: Frazione San Paolo, 14/A – Tufo (AV)
Telefono: +39 0825 998194
Sito Internet: www.benitoferrara.it
Email: info@benitoferrara.it
Superficie vitata aziendale: 9,5 ha (8 ha di proprietà)
Produzione annua (media): 47.000 bottiglie
Visite e vendita diretta in azienda

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L'Autore

Paolo De Cristofaro

Paolo De Cristofaro

Irpino classe 1978, lavora a tempo pieno nel mondo del vino dal 2003, dopo la laurea in Scienze della Comunicazione e il Master in Comunicazione e Giornalismo Enogastronomico di Gambero Rosso. Giornalista e autore televisivo, collabora per numerose guide, riviste e siti web, tra cui il blog Tipicamente, creato nel 2008 con Antonio Boco e Fabio Pracchia. Attualmente è il responsabile dei contenuti editoriali del progetto Campania Stories, nato da un’esperienza ultradecennale nell’organizzazione degli eventi di promozione dei vini irpini e campani con gli amici di sempre. Dal 2013 collabora con la rivista e il sito di Enogea, fondata da Alessandro Masnaghetti.
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