LA CAMPANIA > VINI DOP (DOCG-DOC)

A cura di Paolo De Cristofaro

Dop Galluccio

DOP-DOC Galluccio

Area viticola: Alto Casertano
Provincia di Caserta

Denominazione di Origine istituita nel 1997, la DOP Galluccio è battezzata dall’omonimo borgo situato nell’area nord dell’Alto Casertano, alle falde sud-orientali del Monte Camino.

L’area di produzione comprende 5 comuni e si sviluppa in continuità con la denominazione Falerno del Massico, con la quale confina (a sud-ovest) e condivide la medesima menzione di ricaduta, la IGP Roccamonfina. È un distretto raccolto e piuttosto omogeneo, delimitato ad ovest e a nord dalle colline e dalle pianure del basso Lazio, a nord-est dalle prime propaggini dell’Appennino Molisano-Sannita, a sud dal vulcano spento di Roccamonfina.

Nonostante la presenza di massicci come il Monte Camino, la Difesa, Monte Cesima, Monte Cavallo e Monte Santa Croce (cima del vulcano spento), la viticoltura si sviluppa soprattutto in una fascia di bassa collina, tra i 100 e i 300 metri, con rari impianti collocati al di sopra dei 350-400 metri, concentrati nella zona più vicina a Roccamonfina.

È soprattutto la natura e la composizione dei suoli a rendere la denominazione decisamente uniforme e compatta: sono depositi lavici di diversa consistenza e granulometria che si alternano a strati argilloso-calcarei e argilloso-sabbiosi, di medio impasto.

Per quanto riguarda i vitigni a bacca rossa, in tutta l’area è largamente maggioritaria la coltivazione dell’aglianico, spesso in consociazione con il piedirosso, con raccolte concentrate tra la prima e la seconda decade di ottobre. Quote minoritarie sono riservate a primitivo, pallagrello nero, casavecchia, sciascinoso e montepulciano, mentre tra i vitigni a bacca bianca la varietà più diffusa è la falanghina, a cui si sono affiancate in misura crescente fiano, greco, coda di volpe, pallagrello bianco.

Il disciplinare certifica quattro tipologie: Bianco (70% minimo di falanghina), Rosato, Rosso e Rosso Riserva (70% minimo di aglianico).

149,55 ettari è la superficie vitata idonea a produrre vini rivendicabili attraverso la DOP Galluccio.
Nella vendemmia 2018 sono stati rivendicati poco più di 3.315 ettolitri, riferiti a quasi 52 ettari, per una produzione potenziale di poco superiore alle 442.000 bottiglie (Dati Agea-Sian).