A cura di Paolo De Cristofaro
In collaborazione con Associazione Enologi Enotecnici Italiani – Sezione Campania
ANNATA 2021
FATTORI CLIMATICI E PRODUTTIVI
Inverno caratterizzato da abbondanti piogge (specialmente nel mese di gennaio) e temperature miti, attestatesi circa un grado sopra le medie del periodo fino a inizio marzo.
Sono condizioni climatiche piuttosto irregolari a ritmare la stagione primaverile. La prima parte vede un abbassamento significativo delle temperature, con nevicate ad alta quota e qualche gelata nelle aree vallive che hanno contribuito a ritardare il germogliamento di circa una settimana rispetto ai tempi canonici.
Decisamente più calde sono invece la seconda metà di aprile e buona parte dei mesi di maggio e giugno, segnati da temperature più alte della media e da una distribuzione delle piogge per molti versi atipica. Un andamento comunque in larga misura favorevole per accompagnare le fasi di fioritura e allegagione, completate con circa una settimana di ritardo in rapporto alla media dell’ultimo decennio.
Anche la stagione estiva è disegnata da importanti oscillazioni meteorologiche. Dopo le prime finestre torride, intorno alla metà di luglio le temperature si abbassano in maniera repentina, complici una serie di precipitazioni perlopiù a carattere temporalesco. Ma si tratta soltanto di una breve tregua: fine luglio, agosto e settembre vedono infatti il costante susseguirsi di anticicloni di origine subsahariana, che determinano prolungate fasi di caldo intenso ed afoso, con escursioni termiche contenute e pressoché totale assenza di piogge.
Condizioni che contribuiscono inoltre ad accelerare le maturazioni zuccherine e a recuperare l’iniziale ritardo vegetativo, determinando una precoce invaiatura delle uve praticamente in tutte le principali aree viticole regionali.
Imprevedibilità e instabilità sono ancora protagoniste per gran parte della stagione autunnale. Dopo una seconda metà di settembre decisamente “estiva”, la prima decade di ottobre si segnala per un sensibile calo delle temperature e soprattutto per le abbondanti precipitazioni (circa 70 mm), mentre la seconda decade è di nuovo piuttosto calda e di fatto asciutta.
La 2021 appare in sintesi come un’annata “dispari” sotto molti punti di vista: un’annata non semplice da inquadrare e non immediatamente incasellabile nel novero dei millesimi “tropicali” tout court, a dispetto dell’andamento climatico ed agronomico sulla carta notevolmente orientato in questa direzione.
Come nella 2020 e nella 2019, la tempra mediterranea è senza dubbio maggiormente in primo piano rispetto a quella appenninica, ma la forbice espressiva e qualitativa sembra assai più ampia rispetto alle vendemmie precedenti. Un’annata più difficile del consueto da raccontare attraverso parole chiave, insomma, che richiederà test attenti e ripetuti, prima di trarre conclusioni affidabili su livello medio, punte di eccellenza e potenziale evolutivo.