L'areale del Falerno del Massico da Google Earth

Il Falerno del 2000, le migliori aziende . Seconda parte: Versante Est

Dopo la prima parte dedicata alle vigne e alle aziende del versante occidentale del Massico (link), continuiamo il giro spostandoci su quello orientale.

Il territorio di Carinola con le sue frazioni, versante est del Massico

Il territorio di Carinola con le sue frazioni, versante est del Massico

Carinola

Carinola è insieme a Sessa Aurunca il comune più importante nell’economia viticola del Falerno, per presenza di vigne e di cantine. E vale il medesimo discorso per quel che riguarda la variabilità delle condizioni pedologiche e altimetriche. Ecco le frazioni più importanti, procedendo da nord in senso orario, ruotando attorno al profilo del monte Massico:

Cascano: è una contrada popolosa che si posiziona sul lato nord del massiccio montuoso. Le altimetrie scendono intorno ai 250 metri, inizia a cambiare nuovamente la struttura dei suoli, che si fanno progressivamente più leggeri e drenanti. E’ una zona di confine tra i due principali versanti del Massico e anche i vini raccontano questa espressività “intermedia” tra l’indole più austera e quella più calda e generosa del Falerno.

Monte Massico e il vulcano spento di Roccamonfina visti da Casale di Carinola, orientamento ovest

Monte Massico e il vulcano spento di Roccamonfina visti da Casale di Carinola, orientamento ovest

Casale: altra frazione significativa per numero di abitanti e densità vitata, la prima interamente collocata sul versante est del Massico, molto diverso da quello occidentale per clima e terreni. Il massiccio montuoso protegge infatti dai venti più freddi di tramontana e maestrale, i suoli si alleggeriscono e cambia la composizione del materiale vulcanico (meno ceneri e lapilli, più pomice e pozzolana). E’ una zona più calda e precoce anche per effetto di altitudini e pendii più lievi, con le vigne che si distribuiscono di solito in una fascia compresa tra i 100 e i 200 metri: lo testimoniano anche i vini, che presentano un più accentuato carattere avvolgente e fruttato, con alcune significative eccezioni.

Giovanni Migliozzi, produttore a Casale di Carinola (CE)

Giovanni Migliozzi, produttore a Casale di Carinola (CE)

Migliozzi
Via Appia, km 179 – Casale di Carinola (CE)
Tel. +39 0823 704914 – www.rampaniuci.it

Un’unica etichetta, il Rampaniuci, è chiamata a raccontare il lavoro di Giovanni Migliozzi, appassionato viticoltore che nel 2004 ha deciso di mettersi in proprio e imbottigliare il frutto dei suoi 5 ettari di vigna, a Casale di Carinola. Blend di aglianico (70%), piedirosso (20%) e primitivo (10%), le uve vengono vinificate separatamente, con fermentazioni in acciaio e lunghe macerazioni, che possono superare i 40 giorni. Il successivo affinamento (circa 12 mesi) si svolge in tonneaux di rovere francese da 500 e 750 litri, ma prima della commercializzazione c’è un’ulteriore lunga maturazione in vetro (difficilmente esce sul mercato prima dei 3 anni dalla vendemmia).
Il Rampaniuci è un vino significativo nel comprensorio per la sua tempra dichiaratamente artigianale, a cui si perdona volentieri qualche anarchia aromatica e tannica, specie in gioventù. Il tempo lo aiuta quasi sempre a trovare più equilibrio e distensione, in alcune belle versioni come 2006, 2007 o 2009 c’è un accento quasi “chiantigiano” molto intrigante. E’ Falerno di fibra e forza, non è un vino per chi pretende ammiccamenti e carezze.

Nicola Trabucco, agronomo, enologo e produttore a Carinola (CE)

Nicola Trabucco, agronomo, enologo e produttore a Carinola (CE)

Trabucco
Via Vittorio Emanuele, 1 – Santa Croce di Carinola (CE)
Tel. +39 0823 737345 – www.trabucconicola.it/site/azienda/

Agronomo ed enologo, Nicola Trabucco ha voluto creare nel 2003 la sua azienda personale, dopo aver già contribuito alla nascita di diverse piccole cantine nell’area del Massico, oltre a quelle seguite in altri significativi distretti regionali. Realtà collocate un po’ in tutte le sottozone della denominazione, che vanno a formare un vero e proprio gruppo, che trova proprio in Nicola l’elemento di amalgama.
Oltre a collaborare alla parte agricola, Trabucco è dunque l’enologo consulente della maggior parte delle cantine che producono Falerno. E’ stato il primo e più convinto sostenitore delle fermentazioni in acciaio a temperatura controllata, con macerazioni brevi ed intense nelle estrazioni, seguite da affinamenti perlopiù in legno piccolo. Opzioni applicate naturalmente anche ai suoi vini, originati da circa due ettari ubicati tra le località Sei Moggia, Santa Croce e Casale di Carinola.
L’unico Falerno Bianco si chiama 16 Marzo, mentre i Rosso (aglianico e piccole quote di piedirosso) sono l’Erre e il Rapicano, proposto in versione Riserva dalla vendemmia 2011. Sono Falerno solitamente di media struttura, dal passo snello ed asciutto, con qualche impuntatura tannica talvolta riconducibile anche al rovere.

il territorio di Falciano del Massico, versante sud-est del Massico

il territorio di Falciano del Massico, versante sud-est del Massico

Falciano del Massico

E’ un ulteriore cambio di scenario quello che si manifesta entrando nel territorio di Falciano del Massico. Anzi, doppio: pedoclimatico e ampelografico. Muovendo verso sud diminuiscono costantemente le altitudini, più vicine ai 100 che ai 200 metri sul livello del mare, le giaciture si fanno più sabbiose, l’influenza del mare e dei venti meridionali è più decisa. Con conseguente inversione delle varietà dominanti in vigna: meno aglianico e piedirosso (prevalenti sul versante nord-ovest), più primitivo. Vitigno che da queste parti è considerato in tutto e per tutto autoctono, coltivato fino dalla prima metà dell’800 e ben adattatosi al clima più solare e siccitoso. Gerarchia confermata anche nel bicchiere, perché sono proprio quelli da Primitivo i vini più interessanti dell’area, in particolare quelli di Papa e Regina Viarum (vedi schede a seguire).

Antonio Papa, produttore a Falciano del Massico (CE)

Antonio Papa, produttore a Falciano del Massico (CE)

Papa
P.zza Limata, 2 – Falciano del Massico (CE)
Tel. +39 0823 931267 – www.gennaropapa.it

Antonio Papa è considerato da tanti l’enfant prodige del Falerno da Primitivo, varietà che a Falciano del Massico non occupa certo un ruolo marginale rispetto all’aglianico. L’azienda porta il nome del padre Gennaro, viticoltore come tutti i suoi avi: nonostante la lunga tradizione di famiglia, i Papa fanno sul serio dai primi anni 2000, con una piccola gamma di circa 20.000 bottiglie, ottenute da 5 ettari di vigna.
Nella scala gerarchica, teoricamente è il Conclave il Falerno Primitivo “base”, mentre il Campantuono è il rosso più ambizioso, affinato più a lungo in barrique (il Conclave fa perlopiù acciaio). Nella pratica le due etichette si scambiano le posizioni in base alle annate, specie quelle in cui il Campantuono rischia il fuori giri con la sua massiva esuberanza zuccherina e materica. E’ primitivo in purezza anche il Passito Fastignano, mentre le altre varietà trovano posto nell’igt Opimiano, blend da primitivo, piedirosso, aglianico e barbera.

Regina Viarum
Via Vellaria – Falciano del Massico (CE)
Tel. +39 0823 931299 – www.reginaviarum.it

E’ uno dei nomi “nuovi” del comprensorio massicano. Le virgolette sono obbligatorie per una cantina attiva ufficialmente dal 2003, ma con radici viticole che risalgono ai primi del ‘900, che sembra aver cambiato passo nelle ultime stagioni, grazie a vini sempre più coerenti ed interessanti stilisticamente.
Circa 20.000 le bottiglie annue prodotte da 5 ettari di vigna (3,5 di proprietà), per un progetto che vede oggi al timone i fratelli Elda e Pasquale Maddalena, con la consulenza enologica di Gennaro Reale. Ambizioni coltivate soprattutto attraverso i due Falerno Primitivo, lo Zero5 (lavorato principalmente in acciaio) e il Barone, che affina tra i 12 e 15 mesi in inox, barrique e legno grande. Vendemmia dopo vendemmia si rivelano tra le interpretazioni più felici della tipologia grazie a un felice connubio di dolcezza fruttata e freschezza, ariosità aromatica e leggerezza di beva. Tratti non così frequenti da incrociare nel vitigno da queste parti: non sono le bottiglie da consigliare a chi cerca Primitivo muscolari e opulenti, mentre sono sicuramente apprezzate da chi ama rossi dinamici e saporiti, adatti prima di tutto alla tavola.

Il territorio di Mondragone, versante meridionale del Massico

Il territorio di Mondragone, versante meridionale del Massico

Mondragone

Completato il giro attorno al Massico, torniamo sul litorale domizio passando per Mondragone, quinto e ultimo comune dell’areale. Valgono qui buona parte delle considerazioni fatte per Falciano del Massico: zona calda, con altitudini che degradano ulteriormente fin quasi al livello del mare, componenti limose con pozzolana, primitivo come varietà privilegiata in vigna, vini potenti e salmastri.

Moio
Viale Margherita, 8 – Mondragone (CE)
Tel. +39 0823 978017 – www.cantinemoio.it

Come più volte ricordato, Michele Moio è stato, insieme alla famiglia Avallone di Villa Matilde, protagonista del lavoro che nel secondo dopoguerra ha portato alla “rinascita” del Falerno in chiave contemporanea. Il commendatore, come è chiamato in zona, è il padre di Luigi, professore universitario ed enologo consulente di tante importanti realtà del sud, nonché proprietario della tenuta Quintodecimo a Mirabella, con la moglie Laura. Ma è l’altro figlio Bruno che in questi ultimi anni ha preso in mano le redini dell’azienda, dando ulteriore linfa ad una delle più radicate avventure campane.
La superficie aziendale vitata si aggira attorno ai 10 ettari, coltivati perlopiù a primitivo, per una produzione annua di circa 100.000 bottiglie. I Falerno di casa sono quattro: il Bianco “base” e la selezione Aloara (fermentata in legno piccolo), affiancati dal Falerno Primitivo “classico” (affinato in rovere di Slavonia) e il Maiatico, di stampo più “moderno” con la sua leggera surmaturazione, la lunga macerazione e la sosta in barriques nuove. Altrettanto importanti per storia e posizionamento di gamma i due vini da tavola, sempre da Primitivo: il Gaurano (selezione di uve surmature e affinamento in botte grande) e il Moio 57, che rende omaggio nel nome alla vendemmia del 1957, considerata straordinaria nella zona di Mondragone.

Michele Moio, produttore a Mondragone (CE)

Michele Moio, produttore a Mondragone (CE)

Le Altre aziende del Versante Est

Bianchini Rossetti
Via Ten. Trabucco – Casale di Carinola (CE)
Tel. +39 0823 709187 – www.bianchinirossetti.com

Nugnes
Via Vicinale Masseria SS. Apostoli – Carinola (CE)
Tel. +39 081 5584386 – www.aziendagricolanugnes.it

Fattoria Pagano
Viale dei Ciliegi – Carinola (CE)
Tel. 0823/720550 – www.fattoriapagano.com

Scarica la versione completa in pdf dell’articolo, con la prima e la seconda parte insieme:
Il Falerno del 2000, le migliori aziende

Condividi Share on FacebookGoogle+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn

L'Autore

Paolo De Cristofaro

Paolo De Cristofaro

Irpino classe 1978, lavora a tempo pieno nel mondo del vino dal 2003, dopo la laurea in Scienze della Comunicazione e il Master in Comunicazione e Giornalismo Enogastronomico di Gambero Rosso. Giornalista e autore televisivo, collabora per numerose guide, riviste e siti web, tra cui il blog Tipicamente, creato nel 2008 con Antonio Boco e Fabio Pracchia. Attualmente è il responsabile dei contenuti editoriali del progetto Campania Stories, nato da un’esperienza ultradecennale nell’organizzazione degli eventi di promozione dei vini irpini e campani con gli amici di sempre. Dal 2013 collabora con la rivista e il sito di Enogea, fondata da Alessandro Masnaghetti.
» Tutti gli articoli di Paolo De Cristofaro