Ragionavamo qualche post fa sull’evoluzione dei comportamenti di consumo in Italia, con particolare riferimento alle faccende vinose dell’ultimo trentennio (link). E chiudevamo l’excursus storico con una riflessione su una serie di tipologie, impropriamente definite “minori”, per lungo tempo trascurate da stampa e operatori, che vivono oggi un momento particolarmente felice, sia da un punto di vista critico che di mercato.
Analizzando il contesto campano, ipotizzavamo spazi di crescita per la Barbera del Sannio (o Sanbarbato), vitigno tradizionale presente quasi esclusivamente nell’area di Castelvenere e Solopaca, che da qualche anno sta dando il la ad una piccola filiera.
Sul web trovate facilmente una significativa documentazione sulla storia della semi-sconosciuta varietà sannita, che – come tanti ormai sanno – condivide solo l’omonimia con la più diffusa cultivar dell’Italia nord-occidentale (tra Monferrato, Astigiano, Oltrepo’ Pavese, Colli Piacentini e Langa, soprattutto). Così come c’è tanto materiale disponibile per chi cerca informazioni sul profilo ampelografico ed espressivo del vitigno, legato perlopiù ad una viticoltura non specializzata e ad un’interpretazione da rosso “semplice”, di pronta beva.
I primi produttori a riproporre la Barbera del Sannio nelle proprie gamme sono stati Antonio Ciabrelli e Nicola Venditti: è grazie a loro se oggi possiamo parlare con cognizione di causa di un vino caratterizzato e riconoscibile, con un profilo completamente diverso rispetto agli altri rossi della regione. Le sue note floreali e delicatamente terpeniche non sono così diverse da quelle di certi piemontesi tradizionali (Ruché, Brachetto, Freisa), ma ancor di più sono i punti di contatto con la Lacrima di Morro d’Alba, nelle Marche. Tratti che fanno pensare dunque ad una varietà almeno semi-aromatica, anche in virtù del profilo gustativo snello e piacevolmente ammandorlato, abbinato a tenori di alcol e acidità contenuti, con tannini vivaci più per grana che per densità. Le migliori versioni sono quelle in grado di coniugare golosità fruttata e spensieratezza di beva senza cadere nella banalità espressiva, mantenendo articolazione e nerbo.
Nelle ultime vendemmie i pionieri del sanbarbato sono stati affiancati da nuovi interpreti, con alle spalle storie e percorsi imprenditoriali a volte piuttosto diversi. La produzione è ancora molto piccola (poche migliaia di bottiglie in tutto il distretto), ma il livello sta progressivamente salendo. Ed è interessante sottolineare come stiano ottenendo buoni risultati sia piccoli artigiani molto apprezzati (come ad esempio Anna Bosco), sia aziende decisamente più strutturate.
Penso per esempio a realtà come Vigne Sannite, il marchio con cui vengono commercializzati i vini prodotti dal Ce.Cas., il Centro Cooperativo Agricolo Sannita creato nel 1964 a Castelvenere. Nato come cooperativa tabacchicola, è stato progressivamente riconvertito a centro agroalimentare, specialmente dopo la crisi del settore scaturita nel 1992 dalle decisioni della Comunità Europea, che portò ad una riduzione della produzione di tabacco scuro in provincia di Benevento vicina al 60% in pochi anni.
L’inizio ufficiale dell’attività vinicola di Vigne Sannite è datato 2005 e l’enopolio trasforma oggi le uve di un centinaio di soci, che fanno riferimento a circa 150 ettari vitati, coltivati con tutte le principali varietà sannite. Le etichette proposte in gamma sono quasi una ventina, ripartite tra le varie linee di monovitigni e selezioni, e tra queste merita sicuramente attenzione – come detto – la Barbera del Sannio.
Ristappata da poco, la versione 2011 si configura come una delle migliori letture della tipologia finora incontrate: fiori e frutti rossi, erbe da cucina, humus, primario ma non fermentativo, è tecnicamente inappuntabile senza diventare scolastico o prevedibile. Agile e polposo, è ulteriormente allungato dal tannino puntuto ma non inutilmente forzato: ideale per la tavola, è vino fortemente contemporaneo, come ne vorremmo incontrare di più nel comprensorio. Sugli 8 euro in enoteca.
Ce.Cas. – Vigne Sannite
Loc. Salella – Castelvenere (BN)
Tel. +39 0824 941494
Sito Internet: www.cecas.it
Email: info@vignesannite.it
Superficie aziendale vitata: 150 ettari
Produzione annua (media): 300.000 bottiglie
Visite e vendita diretta in azienda: su prenotazione